La terza edizione del Malta Eurovision Song Contest dopo il rilancio del brand che ha seguito il rumoroso flop di Je me casse nel 2021 si è svolta regolarmente e per la prima volta ha coinvolto anche dei songwriting camp (con autori scandinavi e non) pensati apposta per l’occasione. Serviva in effetti parecchia manodopera per scrivere le 36 canzoni che si sono affrontate nella prima fase del programma, con quattro semifinali (svoltesi all’interno del popolare talk show XOW) che ancora sul finale dell’anno passato hanno decretato i 12 finalisti.
Il MESC vero e proprio si è tenuto nell’intera settimana dal 29 gennaio al 3 febbraio: interviste agli artisti in gara dal lunedì al mercoledì, release dei video musicali realizzati per ogni canzone il giovedì, “nostalgia night” con reinterpretazione di grandi successi della musica maltese e dell’Eurovision il venerdì, finalissima con performance live-on-tape il sabato. Si tratta di una selezione estremamente popolare in patria, con TVM che ogni anno realizza ascolti esagerati se confrontati alla popolazione dell’isola mediterranea: il livello dei brani non è sempre altissimo, ma riconosco che stiano lavorando molto bene sul brand (è molto bello, ad esempio, il fatto che ogni edizione abbia il suo slogan – quello di quest’anno era “Stronger Together”) e apprezzo come diano la possibilità di esibirsi a un numero così alto di artisti che non tutti i giorni hanno la possibilità di competere per l’attenzione di tutta Europa.
Ciò che mi ha convinto meno è stato la finalissima vera e propria, andata in onda appunto sabato 3 febbraio con la conduzione di Carlo Borg Bonaci and Angie Laus. In primis perché la formula del live-on-tape, assolutamente auspicabile in tempo di pandemia, è quantomeno discutibile ora che ne siamo del tutto venuti fuori: negli ultimi anni i finalisti si erano sempre esibiti dal vivo presso il Malta Fairs & Conventions Centre di Ta’ Qali, che quest’anno era però occupato dai live show della quarta edizione canonica di X Factor Malta. Il problema più grande, però, era rappresentato dal metodo di votazione: 7/9 del risultato finale erano decisi dal voto di una giuria d’onore formata da sette membri, mentre solo un misero 2/9 spettava al televoto del pubblico maltese.
Questo ha portato a una situazione abbastanza cristallizzata una volta rivelate le scelte della giuria, che premiava Sarah Bonnici con 79 punti davanti ai 54 di Ryan Hili (già secondo classificato l’anno scorso alle spalle dei The Busker) e ai 51 di Matt Blxck, che era arrivato alla settimana del MESC come favorito proibitivo con il brano Banana. Matt ha effettivamente vinto il televoto, ma il vantaggio su Sarah (25% a 19,8%) si è tradotto in un guadagno di soli sei punti a causa dell’esiguo valore effettivo del televoto, cosa che ha indirettamente confermato la scelta dei giurati. Un metodo di voto più equilibrato – ad esempio il tradizionale 50/50 – non avrebbe probabilmente cambiato il vincitore di questa edizione del MESC, con Sarah che però avrebbe sudato fino all’ultimo mantenendo un vantaggio di soli 7 punti invece dei 22 che hanno sancito la sua vittoria. Ryan Hili, terzo classificato anche per il pubblico, si accontenta della medaglia di bronzo che va così ad aggiungersi all’argento del 2023.
La rappresentante di Malta all’Eurovision Song Contest 2024 sarà dunque Sarah Bonnici, 25enne contabile originaria dell’isola di Gozo, figlia del CEO del complesso residenziale e alberghiero Mercury Towers nonché proprietario della squadra di calcio Ħamrun Spartans. Dopo aver appreso i rudimenti del canto da Miriam Christine Borg (rappresentante di Malta all’ESC 1996), Sarah prende parte alla selezione nazionale per lo Junior Eurovision nel 2009 e nel 2010 piazzandosi rispettivamente terza e settima: è proprio nel 2010 che viene scelta come corista e backing dancer di Nicole Azzopardi, che vince la selezione e rappresenta Malta al JESC classificandosi tredicesima. Dopo aver partecipato senza successo alla prima edizione di X Factor Malta, si mette nuovamente in gioco nel 2022 con il brano Heaven (scritto da Aidan Cassar) con cui si classifca dodicesima al primo Malta Eurovision Song Contest dell’era moderna.
Il brano con cui Sarah difenderà i colori di Malta si intitola Loop ed è scritto da lei stessa assieme a Michael Joe Cini, Sebastian Pritchard-James, Leire Gotxi Angel e Kevin Lee (quest’ultimo ex columnist di Wiwibloggs). Si tratta di una proposta che almeno visivamente vuole rifarsi al successo stellare di SloMo di Chanel – con uno styling e una dance routine che la ricordano nei minimi dettagli – ma rischia di rendere meno delle aspettative a causa della scarsa esperienza dell’interprete, soprattutto per quanto riguarda il ballo (per quanto anche il canto non sia il suo punto di forza). Malta si giocherà le proprie carte nella seconda semifinale, ma anche in un Eurovision che si preannuncia di livello non eccelso rischia di rimanere ferma al palo per il terzo anno consecutivo.