In sedici-quasi-diciassette anni che seguo l’Eurovision, una delle poche cose che mi mancava era di vedere una canzone scelta e presentata a inizio novembre. Eppure è quello che ha fatto France Télévisions, cogliendo tutti impreparati quando lo scorso 8 novembre ha annunciato come proprio rappresentante Slimane Nebchi – 34enne artista di Chelles (Île-de-France), uno dei nomi più rilevanti del panorama musicale transalpino – e presentato la stessa sera con tanto di video ufficiale e performance live il brano Mon amour (Amore mio), scritto e composto da Slimane stesso assieme ai fratelli Yaacov e Meïr Salah.
Slimane è attivo sulla scena musicale da fine anni ’00, ma ha ottenuto la popolarità nel 2016 vincendo la quinta edizione del talent show The Voice: la plus belle voix come membro del team guidato da Florent Pagny. Da allora ha rilasciato quattro album, il terzo dei quali (VersuS, 2019, in collaborazione con la cantante Vitaa) è stato certificato Diamante da SNEP, il Sindacato Nazionale dell’Editoria Fonografica francese. La lista dei suoi singoli di successo è lunghissima, ma il più conosciuto è sicuramente Avant toi (Davanti a te), eseguito anch’esso assieme a Vitaa, certificato Diamante in Francia e doppio Platino in Belgio.
Inizialmente si pensava che la release così prematura del brano destinato a rappresentare la Francia a Malmö fosse dovuta all’ipotetica eventualità di una presentazione in grande stile al Junior Eurovision appena svoltosi a Nizza. Questa teoria, indubbiamente suggestiva (oltreché potenzialmente controversa, in quanto molti eurofan avevano prematuramente bollato questa mossa come scorretta nei confronti delle altre nazioni in gara), non ha trovato riscontro nella realtà perché la performance sul palco di Nizza non c’è mai stata – e anche se lo fosse stata non sarebbe servito a granché, in quanto non sarebbe certamente stata un’esibizione estemporanea davanti a una platea limitata e composta in larga parte da eurofan ad aumentare la popolarità del brano in tutta Europa.
La seconda teoria presentata, sicuramente più credibile, è quella di un rilascio prematuro al fine di “sgombrare il campo” da future scelte interne che possano pestare i piedi a Slimane nella categoria delle ballad maschili. Presentare il brano a novembre è una dichiarazione di intenti da parte di France Télé, una mano potenzialmente vincente messa sul tavolo a dissuadere i potenziali avversari dal provare a competere nella stessa corsia della Francia. Chi porta una ballad, tanto più se eseguita da un interprete uomo, lo fa a suo rischio a pericolo perché saranno inevitabili i confronti con Mon amour – ed è inevitabile come molte nazioni siano destinate ad uscirne con le ossa rotte.
A mio avviso la Francia si gioca una proposta destinata ad arrivare tranquillamente in top10, ma pronta a puntare a un piazzamento tra i primi cinque se il livello di Malmö 2024 si rivelasse non particolarmente eccelso o se le giurie la adottassero particolarmente. I paragoni con Marco Mengoni, Barbara Pravi e Gjon’s Tears fanno sperare in questo senso, e c’è da dire che Slimane possiede una discreta popolarità in tutto il blocco francofono (quest’anno più nutrito del solito grazie alla presenza del Lussemburgo) e ha una presenza scenica e uno star factor che non molti artisti in gara in questi ultimi anni possono permettersi di pareggiare.
Mancano sei mesi a maggio 2024, ed è possibilissimo che il brano invecchi male o finisca per stufare, per quanto le intenzioni di France Télé siano di farlo conoscere adesso in patria e farlo poi esplodere in primavera: in ogni caso, si tratta di una strategia d’attacco più o meno nuova in ottica Eurovision, e sono davvero curioso di vedere se funzionerà o meno.