Ho un discreto soft spot per il Malta Eurovision Song Contest perché è ormai da anni che TVM sta cercando di dargli una forma e di renderlo una consuetudine accettata e soprattutto apprezzata dal popolo maltese: sicuramente l’epoca di X Factor Malta e delle selezioni interne dei brani avrà dato più soddisfazione e migliori risultati, però questo del MESC è un progetto evidentemente a lungo termine e in tre anni mi pare di aver già visto notevoli miglioramenti. Apprezzo che si sforzino ogni anno di dare un’identity all’edizione, consuetudine che si è persa pure allo stesso Eurovision (quella di quest’anno – in pieno stile Hillary Clinton, e speriamo non porti male – è “Stronger Together”, dopo “What A Feeling” nel 2022 e “Let Us Shine” nel 2023); intelligente è stata anche la scelta di invitare autori stranieri a dei camp di scrittura pensati apposta per il festival, sulla falsariga del modello-Norvegia che ha rivitalizzato il Melodi Grand Prix dopo anni di stanca.
É innegabile che un canale piccolo come TVM1 (dall’offerta e dalla produzione tutto sommato limitata) abbia bisogno di riempire il più possibile il proprio palinsesto con tante prime serate a basso costo, e qui si spiega sia la realizzazione di lunghissime fasi di selezione – cominciate addirittura nel periodo pre-natalizio, con 36 brani in gara scremati a 12 nel corso di quattro semifinali – sia il trasformare la finale stessa in un evento lungo una settimana, con tre serate deputate all’introduzione degli artisti tramite intervista, una “serata nostalgia” con riproposizione di brani della tradizione musicale maltese e internazionale, una serata di presentazione dei video musicali dei brani in gara e il climax della finalissima. Sicuramente, guardando già all’edizione che viene, è fondamentale però ripensare la fase di selezione: non funziona il takeover del popolare talk show XOW che viene adibito a palco delle semifinali, ma soprattutto non è possibile aprire un televoto unico tra tutti e 36 i brani al termine di tutte e quattro le serate (privilegiando così chi si è esibito nell’ultima in ordine cronologico, che quest’anno ha qualificato sei brani su nove contro gli ZERO della penultima).
Prima di affrontare il tema dei dodici brani che vedremo affrontarsi stasera per il titolo di rappresentante maltese, mi preme citare due proposte che avrei voluto vedere in finalissima ma non sono riuscite a superare le forche caudine della semifinale: Dominic Cini con Bewsa (Bacio), una riproposizione in chiave moderna di Mundian To Bach Ke di Panjabi MC per qualche motivo in vacanza a Malta, e soprattutto Miguel Bonello con Better Off Alone, un pezzo pop scritto per la Generazione Z che sono sicuro avrebbe trovato tanti estimatori se messo in scena su un palco più dignitoso di quello di XOW. Per entrambi, ne sono sicuro, ci sarà modo di riprovarci nel 2025.
🇲🇹 Janvil, Man
Janvil (Ian Vella) ha partecipato alla selezione maltese svariate volte negli ultimi 15 anni, classificandosi settimo l’anno passato con On My Own. Brano apparentemente dedicato al padre (?) ma più affine a un incrocio tra una traccia 12 di un album qualsiasi di Michael Bublé e la colonna sonora di un film softcore à la 50 sfumature di grigio (o anche la stessa Hard For Me di Michele Morrone). Si sente che è un professionista e un artista con un background importante alle spalle, ma il pezzo in sé è molto ripetitivo e manca un po’ di una feature che lo faccia ricordare in una finale a 12.
🇲🇹 Haley Azzopardi, Tell Me That It’s Over
Dopo aver preso parte al MESC 2023 e non aver superato le semifinali con Tik Tok, la ventenne Haley si affaccia alla sua prima finale con una ballata moderna che le permette di mettere in mostra il vocione – caratteristica sempre ben vista a Malta, tant’è che al primo turno ha avuto la meglio di INNUMEREVOLI altre proposte che giocavano in questa categoria. Le caratteristiche principale di questo brano sono sicuramente la progressione melodica e i ripetuti cambi di tonalità dei gorgheggi, che se eseguiti alla perfezione potrebbero irretire in particolar modo la giuria.
🇲🇹 Erba’, Sirena (Sirena)
Nuova girlband femminile composta da quattro reduci delle edizioni passate di X Factor Malta (Kelsey Bellante, Anthea Gatt, Maria Ellul e Demi Galea), porta in gara un brano uptempo pop in inglese e maltese scritto da un team norvegese composto da Tom Hugo Hermansen dei KEiiNO, dal di lui marito Alexander Nyborg Olsson e da Audun Agnar Guldbrandsen (già autore di Ekko inni meg (Eco dentro di me) di JONE ed Ecstasy di Eline Noelia Myreng) Il pezzo arriva forse in ritardo di una decina d’anni, ma è venduto bene e porta soprattutto la novità della lingua maltese, che l’Eurovision non vede addirittura dal 1972 (L-imħabba (L’amore) di Helen Spiteri e Joe Cutajar). Con una performance ben pensata e una dance routine potrebbero davvero colpire in positivo il pubblico internazionale, riportando in auge un gusto mediterraneo che Malta non sposa più ormai da diversi anni.
🇲🇹 Nathan Psaila, Ghost
Altro brano scritto da Tom Hugo e Alexander Nyborg Olsson, lo interpreta una delle rivelazioni della scorsa edizione del MESC – Nathan Psaila, diciottenne di Il-Qajjenza che l’anno scorso raggiunse quasi dal nulla la finale con la struggente ballata Creeping Walls e si classificò undicesimo. Anche Ghost è una ballata, ma un po’ più generica e dal sapore più nordico-convenzionale con un ritornello che non fa abbastanza presa e non parte mai davvero. Un po’ un’occasione persa, anche se c’è la possibilità di migliorare il piazzamento del 2023.
🇲🇹 Lisa Gauci, Breathe
Scritta da Patrik Jean, in gara al Melodifestivalen 2021 con l’immarcescibile Tears Run Dry dopo averlo vinto l’anno prima da autore di Move per le Mamas. Anche Lisa scende in campo con una ballata moderna che un po’ si pesta i piedi con quella di Haley Azzopardi, in particolare per l’uso smodato di vocalizzi e svisi che conducono al crescendo finale dove può dare sfogo a tutta la sua potenza. Magari potrebbe persino vincere le giurie, ma è difficile immaginarsi che riesca a consolidare una fetta importante di televoto (se pure proposte simili hanno vinto in anni più deboli, vedi Claudia Faniello nel 2017).
🇲🇹 Sarah Bonnici, Loop
Già tredicesima classificata nel 2022 con Heaven (memorabile la sua esibizione in finale con una glory note esagerata dove sembrava avesse sbattuto il mignolino contro uno spigolo) Sarah si ripresenta con una sorta di erede spirituale di SloMo e Unicorn, venduta con un certo carisma e ovviamente con il classico e pestilenziale dance break completo di ballerini svestiti e scosciati. Proposta interessante se presa da sola, ma che probabilmente pagherà il confronto con proposte analoghe più forti (Cipro, Lussemburgo) e a rischio perenne per le effettive capacità vocali e danzerecce dell’interprete, sulle quali aleggia ovviamente un grande punto di domanda (per quanto la performance a XOW fu dignitosa).
🇲🇹 Greta Tude, Topic (Bla Bla)
Anche per la drag queen Greta Tude è il secondo tentativo di rappresentare Malta all’Eurovision, e lo fa con una canzone che potrebbe essere stata scritta per una qualsiasi challenge di RuPaul’s Drag Race, con un po’ tutti gli stilemi del mondo drag adattato alla musica. Sappiamo che il fandom eurovisivo e quello di RPDR si sovrappongono abbastanza, per cui una proposta del genere avrà sempre un tot di sostenitori di fondo pur non promettendo alcuno sbocco al di fuori della competizione. Detto questo è una quota che ci può stare, che fa bene a Malta per la rappresentazione della scena drag e della cultura LGBTQ+, probabilmente senza chance di fare bene ma che porta varietà e colore all’interno di questa edizione del MESC.
🇲🇹 Miriana Conte, Venom
Anche Miriana si è fatta notare all’interno di X Factor Malta venendo inserita per due anni di fila in gruppi vocali perché (a detta dei giudici) difettava di personalità; è stata poi sesta classificata nell’edizione 2022 del MESC con Look What You’ve Done Now. In Venom libera la sua vena più aggressiva e in-your-face, sfruttando un beat che ricorda un po’ Kill This Love delle BLACKPINK e riprende delle ispirazioni eurovisive come Toy di Netta e la stessa Destiny Chukunyere. Il brano è forte a livello di costruzione e l’ultimo minuto in particolare è convincente: farà la differenza il modo in cui verrà messo in scena e soprattutto l’attitudine di Miriana sul palco, in ogni caso molto migliorata dai tempi del talent.
🇲🇹 Ryan Hili, Karma
Ryan ha 28 anni, insegna tecnologia alle scuole superiori e viene da Żurrieq: si è fatto conoscere al pubblico maltese vincendo la terza edizione di X Factor Malta, a cui ha aggiunto l’argento conquistato nella scorsa edizione del MESC con In The Silence. Per lui questo 2024 sembra essere l’anno del “tutto o niente”, tant’è che si gioca un brano scritto e prodotto interamente in Svezia da un team di autori composto da Joy Deb, Linnea Deb e Andreas “Giri” Lindbergh (autori affermati e conosciuti nella scena del Melodifestivalen). Si tratta di un pop anthem in chiave gospel che mette in luce la vocalità particolare dell’interprete, in particolare sul registro del falsetto, e ricorda abbastanza nelle intenzioni Chasing Rivers di Nano Omar (finalista al MF 2019). Sicuramente candidato potenziale alla vittoria, rischia di farsela soffiare anche quest’anno all’ultima curva ma sarebbe una buona scommessa in chiave Eurovision – per quanto le semifinali 100% televoto inibiscano in qualche modo le potenzialità di pezzi del genere.
🇲🇹 Gail Attard, Wild Card
Scritta da Christina Magrin, già rappresentante maltese e 6° classificata al Junior Eurovision 2016. Terza e ultima rappresentante, assieme a Haley e a Lisa Gauci, della “corsia” delle ballatone femminili: questa è più in chiave colonna-sonora-di-film-di-James-Bond, con vocalità à la Adele e ovviamente grande uso ed abuso del vocione, assistito da una muta di coriste dall’attitudine gospel. Il pacchetto in sè non ha nulla di sbagliato, rischia solamente di passare inosservato in contesti più competitivi di questo
🇲🇹 Denise Mercieca, Mara (Donna)
Denise Mercieca vive nel Regno Unito e torna nella sua Malta per portare il tema dell’empowerment femminile, con un brano pop “cazzuto” che ha subito conquistato l’interesse e l’immaginazione degli eurofan. Paga forse la struttura un po’ troppo basica e il contrasto fra l’aggressività del cantato e la poca personalità dell’interprete, specialmente nella versione live, non così credibile mentre si paragona alle grandi donne della storia. Il classico dance break al posto del middle eight restituisce a Mara una dimensione più eurovisiva e tutto sommato competitiva, anche se come già detto per Sarah Bonnici il confronto con le potenziali rivali in terra svedese è inevitabilmente a perdere.
🇲🇹 MATT BLXCK, Banana
MATT BLXCK è lo pseudonimo di Matthew Anthony Caruana, che abbiamo iniziato a conoscere nelle prime due edizioni canoniche di X Factor Malta e poi nelle ultime due edizioni del MESC (settimo nel 2022 con Come Around e terzo, vincendo a totale sorpresa il voto delle giurie, nel 2023 con UP.). Il brano con cui si presenta in gara quest’anno è stato scritto da Maria Broberg (già autrice di Solo di Blanka Stajkow, finalista all’ESC 2023 per la Polonia) assieme a Douglas Carr, Oliver Fernström e Sean Banan, personaggio del Melodifestivalen di inizio anni ’10 da un po’ in ombra anche a causa di un arresto per abuso di sostanze stupefacenti. Questa canzone, non fosse altro che per il titolo, era palesemente stata scritta per lui ed è stata ora adattata allo stile di MATT BLXCK – a mio avviso spingendo un po’ troppo sull’intento di creare una copia pedestre di Cha Cha Cha e di compiacere gli eurofan, che avevano preso poco seriamente le sue proposte precedenti). Dico che si vede che ha lavorato tantissimo e che vuole davvero arrivare all’ESC, ma si sono persi un po’ l’intento ironico/goliardico e la peculiarità di brani come UP. per mettere insieme a tavolino una proposta destinata sì a vincere il MESC , ma che a Malmö sarà inevitabilmente messa in ombra da gimmick più forti e memorabili.
In conclusione:
1. 🇲🇹 Erba’
2. 🇲🇹 Ryan Hili
3. 🇲🇹 MATT BLXCK
4. 🇲🇹 Gail Attard
5. 🇲🇹 Sarah Bonnici
6. 🇲🇹 Miriana Conte
7. 🇲🇹 Denise Mercieca
8. 🇲🇹 Haley Azzopardi
9. 🇲🇹 Lisa Gauci
10. 🇲🇹 Nathan Psaila
11. 🇲🇹 Greta Tude
12. 🇲🇹 Janvil
É una finale con tanta carne al fuoco e un verdetto apparentemente scontato (coronazione di MATT BLXCK) che potrebbe non essere tale se dovessero mettersi di traverso le giurie, che in ogni caso l’anno scorso lo avevano premiato contro ogni pronostico. Malta avrà difficoltà a superare la semifinale qualsiasi brano porti, per cui è fondamentale che venga scelto il pacchetto più convincente e su cui si possa lavorare meglio nei prossimi tre mesi: in questa chiave vedo sicuramente meglio le Erba’, che potrebbero mettere in scena un’entry leggera e dal gusto mediterraneo in grado di differenziarsi da tutti gli altri brani in gara a Malmö. Per gusto personale premierei inoltre la proposta di Ryan Hili, che però rischia di passare inosservato all’ESC e già vede contro buona parte del fandom (per l’opposizione immotivata che si è sviluppata negli anni contro qualsiasi proposta pop portata da un artista di genere maschile).
Le proposte rimanenti giocano su due binari paralleli: il pop femminile (rappresentato da Sarah, Miriana e Denise) e la ballad con vocione (Gail, Haley e Lisa), più tre also-rans senza speranze concrete di giocarsi il podio come Nathan, Greta Tude e Janvil. Credo che questi due terzetti siano destinati ad annullarsi a vicenda, anche se le giurie potrebbero tenere in gara una delle tre “belle voci” (che poi verrà irrimediabilmente rispedita dal televoto nei bassifondi della classifica).