Come avevamo raccontato ieri, la finale nazionale irlandese Eurosong 2024 si è tenuta all’interno del popolare Late Late Show – storico talk show che quest’anno ha visto un cambio di conduzione ed è stato affidato al presentatore e comico Patrick Kielty. La selezione funzionava come gli anni passati: sei brani in gara, giudicati al 33% da una giuria internazionale (Anssi Autio, produttore esecutivo della selezione finlandese UMK; Eric Lehmann, capodelegazione del Lussemburgo; Kerstin Breyer, discografica austriaca; Deban Aderemi, co-fondatore del fansite britannico Wiwibloggs), al 33% da una giuria irlandese (compositore Niall Mooney, DJ radiofonica Tara Murray, consulente musicale Elaine McCann e conduttrice radiofonica Tracy Clifford) e al 33% del televoto. In studio era presente anche un panel di quattro opinionisti con solo diritto di parola, ovvero Arthur Gouranlian, Louise Duffy, Gearóid Farrelly e la cantante Sonia Evans (2° classificata all’Eurovision 1993 per il Regno Unito con il brano Better The Devil You Know).
Si è capito fin da subito, da come veniva indirizzata la conversazione in studio, che il tema della serata verteva sulla scelta di una proposta “rischiosa” e “fuori dagli schemi” per cercare di proporre qualcosa di nuovo rispetto alle scelte safe che hanno condannato l’Irlanda a tante eliminazioni in semifinale in questi ultimi anni. A fare la parte del leone era il fanclub di Bambie Thug, artista non-binary di Cork il cui brano Doomsday Blue partiva indietro nelle aspettative rispetto ad Ailsha Davey e la sua proposta goth metal in inglese/gaelico Go tobann (All’improvviso), ma ha guadagnato punti sia per la performance che appunto per il chiaro sostegno del pubblico e del panel presente. Una dopo l’altra, si sono invece suicidate tutte le proposte più “tradizionali” – a partire dalla boyband Next In Line (messa in campo da Louis Walsh, storico giudice di Britain’s Got Talent) e da Erica-Cody Kennedy Smith, favorita della serata chenon ha saputo rispettare le aspettative con una performance un po’ troppo sopra le righe e un’interpretazione vocale perlomeno rivedibile.
Il voto della giuria internazionale ha riservato subito sorprese: i Next In Line sono stati premiati con 12 punti, davanti a Erica-Cody con 10 e Bambie Thug con 8. Quest’ultima ha invece monopolizzato il responso della giuria irlandese, dominato interamente dalle proposte più “alternative” con Doomsday Blues prima, Go tobann seconda e l’hip hop africano di JyellowL e ToshÃn in terza posizione. A Bambie serviva un secondo posto al televoto per conquistare matematicamente il titolo, ed è arrivato addirittura un altro set di 12 punti che hanno portato il suo totale a 32 – 8 in più rispetto ai Next In Line e ad Ailsha, che si sono accomodati sulle due piazze d’onore con 24 punti a testa.
Rappresenterà l’Irlanda a Malmö Bambie Thug, nome dietro cui si cela il progetto musicale di Cuntry Ray Robinson – 29enne artista di Cork che definisce il suo genere musicale “Ouija-pop”, ovvero un misto di pop, punk, rap, jazz, elettronica, screamo e chitarre distorte. Il brano si intitola Doomsday Blue ed è scritto e composto da Bambie stess* assieme a Olivia Cassy Brooking, Sam Matlock e Tyler Ryder; Brooking è una vocalist conosciuta come Cassyette per cui Bambie ha scritto in passato, mentre Matlock è famoso come cantante, chitarrista e producer del duo nu-metal Wargasm.
A mio avviso si tratta di una proposta che non ha speranze di superare lo scoglio della semifinale, ma sta venendo adottata dagli eurofan per il solito criterio di “eccentricità ” fine a sé stessa che spesso viene spacciata per arte all’interno dell’Eurovision moderno. Non vedo come il pubblico mediterraneo ed est-europeo possa prendere positivamente un brano del genere, anche se a buon vedere è difficile individuare nella line-up di questo Eurosong una proposta che avrebbe potuto fare meglio. In ogni caso sembra già abbastanza chiaro che il cast di quest’anno sarà strapieno di proposte alternative (sull’onda del successo oceanico di Cha Cha Cha) e di gimmick più forti, accattivanti e presentati meglio di quello dell’Irlanda, che rischia di pagare il confronto in negativo una volta che Doomsday Blue sarà messa contro brani decisamente più competitivi di quelli che ha sconfitto ieri sera.
La realtà è che RTÉ si trova forse al punto più basso della sua storia eurovisiva, e decidere di prendersi un “rischio” di questo tipo (con un pacchetto senza grande upside positivo, se non il supporto dei fan che gonfieranno le aspettative per poi dimenticarsela completamente a maggio) rischia di essere l’anticamera di un ritiro già paventato ormai da diversi anni – come già rischiò di accadere nel 2008 quando un’altra proposta “rischiosa” (Dustin the Turkey con Irelande Douze Pointe) fu eliminata con ignominia in semifinale dopo essere arrivata a Belgrado sull’onda di grandi aspettative. Per il bene dell’Irlanda – e di tutto il contest – spero davvero non vada a finire così.