É il giorno della prima semifinale dell’Eurovision Song Contest 2025 e dopo la visione delle prime due prove generali (la prima in arena, la seconda su schermo) penso che sia un ottimo inizio di questo trittico di show e che sia anche relativamente tranquillo nel senso che le eliminate “scontate” ci sono e dovrebbero essere abbastanza facili da chiamare all’interno della rosa dei brani in gara.
É un po’ un mio tormentone ma quest’anno IMHO si sente davvero come aver perso tante nazioni – principalmente dell’est Europa – e aver ridotto il campo a 37 concorrenti, 15/16 per semifinale invece dei 18/19 con cui avevamo iniziato questo esperimento più di quindici anni fa, rende l’asticella-qualificazione davvero molto bassa ed è inevitabile che ad alcuni basti il minimo indispensabile (o una giusta combinazione di paesi votanti) per staccare il pass per la finale.
Come vuole la tradizione, vado a chiamare la previsione delle mie 10 qualificate con relative chance percentuali di passaggio del turno e breve spiegazione delle motivazioni:
1. Svezia (100%)
Ieri sera ho avuto il primo vero winner feeling dell’edizione vedendo Bara bada bastu in video con l’arena piena, e (dopo un breve tentennamento dovuto al fenomeno-Cash) penso siano tornati ad essere i vincitori più probabili di questa semifinale. Se è da vedere quanti punti potranno portare a casa con le giurie, riconosco che sia una performance messa in scena in maniera impeccabile e soprattutto nobilitata dalle vocalità PAZZESCHE di Jakob, Axel e Kevin, che anche non supportati dai backing (Lars Säfsund, che era corista alla finale del Mello, è stato tagliato assieme a uno dei ballerini per ottemperare al limite di sei persone sul palco) riescono a suonare come nella versione studio. É la miglior gimmick entry mai vista all’Eurovision e rimane pienamente in corsa per la vittoria, anzi potrebbe trionfare “a valanga” se crea ulteriore hype dopo la semifinale e le giurie si allineano.
2. Estonia (100%)
Tommy non canta bene, ma Espresso Macchiato non è una canzone per cui serve essere Whitney Houston. É una canzone con un appeal forse ancora più universale della Svezia e credo sia una situazione in cui sia la bolla che gli scommettitori tendono a sottovalutarlo perché non si è reso credibile secondo i canoni eurovisivi standard, ma il pubblico casual/troll/trasharolo/che guarda l’Eurovision per prenderlo in giro si divertirà, lo troverà divertente e lo ricoprirà di voti. Può essere che il suo ceiling sia più simile a quello di Trenulețul o Mama ŠČ! che Cha Cha Cha, non credo che possa superare i 300 punti di televoto in finale a meno che non si ritrovi un running order super favorevole. Forse anche a livello di performance, se voleva davvero essere il disruptive villain qui per vendicare gli amichetti Käärijä e Joost, poteva inventarsi qualcosa di più coraggioso.
3. Paesi Bassi (95%)
La canzone non mi è piaciuta ma secondo me ha un grande appeal sui casual e trovo che la performance sia costruita molto bene, mi ci sto lentamente assuefacendo controvoglia e capisco perché sia considerata una potenziale contender per la top5. Le vedove di Stromae andranno in visibilio e credo possa anche infilarsi nella corsia del pubblico che vuole premiare qualcosa di più tradizionale e radiofonico fra i tanti circhi messi in scena in questa semi 1. Tenderei anche ad ignorare la reazione negativa della bolla allo snippet della prova perché davvero è una canzone e un’esibizione costruita per attirare i casual (e secondo me ci riuscirà molto bene)
4. Belgio (95%)
La mia personale favorita delle prove di ieri e sono davvero contento di non avere mai mollato il cavallo-Red Sebastian anche quando tutto suggeriva il contrario. VRT è stata veramente molto coraggiosa ad abbandonare un concetto di performance che funzionava e a presentarsi a Basilea con un’idea nuova, fresca, super cool e che si adatta perfettamente al palco disegnato da Florian Wieder. Sicuramente la canzone divide e il falsetto di Seppe non è per tutti, ma credo che lo spauracchio della non qualificazione sia definitivamente esorcizzato e anzi che il Belgio possa andare a prendersi un piazzamento importante nella finale di sabato.
5. Albania (95%)
Zjerm mi piace ma trovo che sia forse la canzone di questa edizione più sopravvalutata dal fandom, in sala stampa è stata discussa per tutto ieri come una potenziale vincitrice a sorpresa e devo dire che questo potenziale io non l’ho visto in ciò che ho visto ieri sul palco. Sicuramente è una proposta unica e che attira un certo tipo di pubblico ma trovo un po’ più debole televisivamente la parte centrale e credo che depotenzi la vera forza del pacchetto e cioè la star quality di Beatriçe. Giocano senza dubbio per la top10 ma non illudiamoci che possano arrivare molto più in alto.
6. Ucraina (90%)
Non vivessimo la situazione che conosciamo, penso che staremmo parlando di un’Ucraina a fortissimo rischio di rimanere fuori dalla finale per la prima volta nella storia. La canzone non mi ha mai convinto però nella performance del Vidbir riconoscevo un filo conduttore, un racconto e un’atmosfera che quantomeno avevano un senso e sono totalmente venuti meno nella trasposizione sul palco dell’Eurovision. Danylo ha avuto dei problemi alla voce e si sta sicuramente un po’ tenendo per il live, ma ieri sera la sua performance non è stata particolarmente buona e questo penalizza ulteriormente l’intero pacchetto. Ce la faranno per il sostegno della diaspora e degli amici dell’Ucraina, ma credo siano destinati ad essere un non-factor in finalissima.
7. Polonia (80%)
Ieri sera ci sono stati un po’ di problemi tecnici ed è un’esibizione molto complessa e al limite dell’eccessivo, anche se sono riusciti a renderla un po’ più interessante visivamente e Justyna fa il resto con la sua grande esperienza. É un bel throwback all’Eurovision degli anni ’00, quello dove regnavano incontrastati l’etno-pop e le cantanti-amazzoni accompagnate da maschioni seminudi su ritmi danzereccio-finto-tribali. In una semifinale con le giurie sarebbe a rischio, ma allo stato dell’arte la vedo dentro.
8./9. Norvegia/Cipro (70%)
Metto Lighter e Shh assieme perché si sfidano entrambe per lo stesso tipo di pubblico, quello del pop maschile eurovisivo che negli ultimi anni ha perso molto terreno rispetto alla decade scorsa. Sono due performance ben costruite e che a mio avviso meriterebbero la finale, ma che rischiano di pestarsi i piedi a vicenda e risultare la vera eliminazione shock di questa semifinale (ammesso ce ne sia una).
La Norvegia è penalizzata dal cantare prima del Belgio, che la sovrasta un po’. Kyle per me è uno degli artisti più interessanti dell’edizione, ha una presenza scenica enorme per i suoi 19 anni e trovo abbia un volto e una personalità molto televisivi. Temo soltanto che rispetto al Melodi Grand Prix, l’assenza dell’autotune e dei backing registrati (sostituiti dai coristi Sondrey e Frode Vassel per dare più autenticità e profondità al mix audio) non dia lo stesso risultato a livello vocale e svaluti un po’ l’effetto complessivo del pacchetto che resta ben costruito e appetibile a livello visivo.
Cipro aveva promesso di stupire con effetti speciali, ma la performance mi è sembrata un po’ troppo macchinosa e “bella senz’anima”. Mentre Nemo aveva un racconto forte e un’esibizione curatissima e azzeccata in ogni sua transizione, guardando Theo a tratti sembra di essere in attesa che i prop su cui lui e i ballerini si arrampicano vengano messi nella prossima posizione. Rispetto alla Norvegia, Cipro beneficia dell’apporto del Dream Team (che sappiamo) e di un running order migliore.
10. Slovenia (60%)
Sempre per il discorso che “less is more”, credo che la Slovenia abbia fatto un buon lavoro e che Klemen possa sfruttare il voto over e portare alla nazione balcanica la terza finale consecutiva. L’esibizione è costruita con grande focus sulle luci, sui primi piani e su un mood molto emotivo/empatetico, con l’uso di VFX mostrando immagini di repertorio di Klemen e della moglie Mojca in momenti felici. Il finale poi è veramente toccante, con Mojca che appare davvero e raggiunge il marito per l’ultimo ritornello. Per me colpisce molto in questa rosa di 15 e la vedo più dentro che fuori.
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11. Islanda (45%)
Faccio sempre il tifo per l’Islanda perché tengono tantissimo all’ESC e meriterebbero di fare la finale tutti gli anni, ma al momento temo che rischino di rimanere col cerino in mano anche a questo giro. Sono sempre stato scettico sulla scelta dei VÆB, tentativo spudorato di massimizzare il televoto in un momento in cui è l’unica strategia che RÚV può giocare, ma questo era l’anno sbagliato per farlo e tanto più essendo finiti in una semifinale dove brani più forti contenderanno loro lo stesso tipo di voto.
12. San Marino (40%)
Personalmente trovo l’esibizione sammarinese una delle più confuse, inefficaci e peggio concepite di questi 18 anni in cui seguo l’ESC, però Tutta l’Italia ha fatto molto bene nel sondaggio del pubblico del jury show e resta sicuramente in corsa per un posto tra le prime dieci. Ci sta che il pubblico in arena sia composto in larga parte da svizzeri e anche svizzeri italiani (quindi già più predisposti al sound di Ponte che magari conoscono grazie all’onda lunga di Sanremo); ci sta pure che la performance funzioni dal vivo mentre in video non dia la stessa impressione. Continuo a vederli più fuori che dentro, sperando non sia un mio bias come l’anno passato con la Slovenia.
13. Portogallo (30%)
Non c’è molto da dire sul Portogallo: vengono un po’ annullati dalla Svezia che viene subito prima e sento un po’ la mancanza di un prop, un “croccantino”, qualcosa che distragga da quella che a conti fatti è un’esibizione classica di una band indie che porta un pezzo carino ma medio e che non riesce a distinguersi in un gruppo di 15. Non penso che RTP abbia valorizzato Deslocado come avrebbero potuto e credo che questa loro partecipazione rischi di marcare la loro prima NQ in sei anni, degna conclusione di una stagione non esattamente felice per il Festival da Canção.
14. Croazia (20%)
Tante idee ma confuse. É un’esibizione molto “scura”, aggressiva e confusionaria come lo è la canzone stessa – che da un certo punto di vista è stata valorizzata e non lasciata andare alla deriva, ma sembra un po’ volere rifare Doomsday Blue con questo antro della strega e tanti elementi un po’ spooky che però non hanno un racconto coerente e sembrano volere un po’ sparare nel mucchio sperando di azzeccare qualcosa. Mi spiace per Marko perché è un artista molto valido e avrebbe meritato di più.
15. Azerbaigian (10%)
Esibizione carina e dignitosa – guardandola in muto. Asaf è stato vocalmente molto impreciso sia ieri pomeriggio che ieri sera, la vocalità risulta molto stridula e fastidiosa e davvero non capisco chi dovrebbe premiare una proposta di questo tipo (oltre alle vedove lacrimevoli dei Daft Punk). Mi spiace perché sulla carta partivano con una discreta chance di fare bene, ma se la sono giocata malissimo e continuo a pensare che l’esperimento dell’Azer di basarsi interamente su artisti, autori e produzioni “autoctone” abbia fallito su tutta la linea e sia arrivata l’ora di voltare pagina e passare oltre.